Una celebre canzone italiana esaltava la bellezza dei cieli d’Irlanda mantenendo sottinteso che oltre al blu bisogna considerare anche il verde che ammanta chilometri e chilometri quadrati di terreno.
Con questo preambolo ci siamo lanciati alla scoperta di questa isola britannica ma che con i freddi inglesi ha gran poco da spartire.
Già perché gli irlandesi sono forse il popolo nord europeo più caloroso e incline a fare amicizia, quasi abitassero parecchi chilometri più a sud.
Sarà che hanno prodotto delle fantastiche birre, per chi le ama, sarà che nei posti più sperduti basta intonare una canzone per sentirli cantare insieme e
vederli ballare vecchie nenie folkloristiche.
Dublino è la capitale e, per quanto non possegga un monumento universalmente conosciuto e riconoscibile come le altri principali capitali europee, ti accoglie spesso con un tempo variabilissimo: adesso piove, tra pochi minuti smette ed esce il sole, poi comincia il vento e riparte un acquazzone.
Tra la visita al glorioso Trinity college e la sua imponente biblioteca, un salto al famoso pub Temple bar e una occhiata al castello secolare, procediamo a noleggiare un auto per recarci nel nord, attraversando il confine che la unisce con la Gran Bretagna.
A parte le difficoltà a guidare rovescio mentre si impegna un incrocio, appena usciti dal centro città diventa tutto più facile e scorrevole. In Gran Bretagna ti ritrovi a cambiare i soldi in sterline ma soprattutto puoi visitare la deliziosa cittadina di Armagh e il Giant’s Causeway: un percorso di migliaia di colonne di basalto che rendono il paesaggio unico e trasognato. In realtà se ne possono trovare anche in minima parte anche in Scozia e da qui nasce una leggenda che vi invito a scoprire.
Tornati a Dublino ripartiamo per il vero tour dell’Irlanda a caccia di castelli e paesaggi naturali indimenticabili.
La poco visitata Clonmacnoise con un cimitero affascinante fa da tappa prima di giungere nella penisola di Connemara dove ci imbattiamo nei tipici greggi di pecore.
Sosta a Galway per approfittare del traghetto che conduce alle isole Aran, cena con ostriche locali e ovviamente birra.
Poi il brivido della notte in un super castello, anche qui una piccola leggenda legata però ai fantasmi, rende il tutto più emozionante.
Quindi ripartiamo verso sud e il naturalistico Ring of Kerry, un percorso ad anello nel sud ovest dell’Irlanda facendo però prima una tappa obbligata alle nere scogliere di Moher.
È tutto un susseguirsi di strade circondate dal verde dell’erba e dal blu del mare, intervallate da paesini pittoreschi spesso patria di pescatori. Piatti di carne di pecora o di pesce a seconda dei gusti e di dove ci si trova e, ancora una volta, fiumi di birra bionda, rossa e nera.
Il ritorno verso nord lo facciamo sul lato est partendo da Cork, la seconda città più grande e sopra ai 100.000 abitanti e passando per Waterford.
Dublino ci accoglie nuovamente a braccia aperte e ci godiamo un concertino jazz prima di andare a dormire e prepararci al volo di rientro in Italia.